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DISTURBI DI PERSONALITÀ

Overview. Personalità e Disturbi di Personalità.

Con il termine "personalità" si intende l’insieme di modalità stabili di reazione della persona in tutta una gamma di situazioni, costituita da schemi di comportamento relativamente fissi ai quali ci si riferisce spesso con i termini "tratti", "tendenze", "motivazioni" e "convinzioni", combinati in una struttura del “sé” più o meno integrata. La personalità, quindi, comprende quelle caratteristiche e attributi che distinguono una persona dalle altre.

 

Idealmente, i tratti della personalità delle persone consentono loro di adattarsi in modo flessibile al loro ambiente in evoluzione in modi che portano a relazioni più sane con gli altri e a migliori strategie di coping. Quando le persone hanno tratti della personalità meno adattivi, ciò porta a inflessibilità e incapacità ad affrontare le situazioni in modo efficace. Ad esempio, possono gestire lo stress bevendo alcol o abusando di droghe, hanno difficoltà a gestire la rabbia e trovano difficile fidarsi e connettersi con gli altri. 

La personalità di ogni persona si forma nel corso dello sviluppo psicofisico ed è il risultato di genetica e ambiente, ovvero gli stimoli/eventi ai quali l'individuo è inevitabilmente sottoposto ogni giorno. 

I disturbi di personalità compaiono quando tali tratti divengono talmente pronunciati, rigidi e disadattivi da compromettere il funzionamento lavorativo e/o interpersonale. Queste modalità sociali disadattive possono provocare un disagio significativo nelle persone con disturbi di personalità ed in coloro che le circondano. 

 

Si ritiene dunque che i disturbi della personalità siano causati da una combinazione di come la genetica e l'ambiente influiscono sull'individuo. I geni possono rendere più probabile lo sviluppo di un disturbo della personalità e ciò che accade nella vita può mettere in moto un disturbo della personalità.

I disturbi di personalità solitamente iniziano a diventare evidenti durante la tarda adolescenza o all'inizio dell'età adulta, sebbene talvolta i segni appaiano più presto (durante l'infanzia).  

Qualora ci sia il sospetto o già sia presente una diagnosi di disturbo di personalità è fondamentale rivolgersi prontamente ad uno psicologo competente nella psicoterapia per i disturbi di personalità in quanto, questi ultimi, possono sconvolgere seriamente la vita della persona e quella di coloro che si prendono cura di lei. Possono causare seri problemi nelle relazioni, nel lavoro o nella scuola. Possono portare all’isolamento sociale, ad altri problemi di salute mentale legati alle dipendenze patologiche, nonché a problemi professionali e legali.

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Tipi di disturbi di personalità.

Il DSM-5-TR (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) raggruppa i 10 tipi di disturbi di personalità in 3 clusters (A, B, e C), sulla base di caratteristiche simili. 

 

Il cluster A è caratterizzato dall'apparire strano o eccentrico. Esso comprende i seguenti disturbi di personalità con le loro caratteristiche distintive:

  • Paranoide: diffidenza e sospettosità. I sintomi includono sfiducia cronica e pervasiva nei confronti delle altre persone, senza fondamento; sospetto di essere ingannato o sfruttato da altri, inclusi amici, familiari e partner; difficoltà a confidarsi con altri per paura che le informazioni rivelate possano essere usate contro di lui/lei; percezione di intenzioni malevole in atti benevoli; rancore e reazioni di rabbia ad interazioni interpersonali percepite come attacchi.

  • Schizoide: disinteresse negli altri. È caratterizzato da isolamento sociale, indifferenza verso le altre persone e gamma ristretta di espressioni emotive. Le persone con questo disturbo sono spesso descritte come fredde o introverse, raramente hanno rapporti stretti con altre persone e possono essere assorbite nell’introspezione e nella fantasia. Chi soffre di questo disturbo non trae piacere dalle relazioni interpersonali: sceglie attività individuali, non coltiva amicizie e non ricerca esperienze sessuali.

  • Schizotipico: idee e comportamento eccentrici. Caratterizzato da una serie di deficit sociali e interpersonali che comportano forte disagio nelle relazioni affettive (compresa un’eccessiva ansia sociale), comportamento eccentrico, percezioni insolite (come illusioni corporee) o cognizioni distorte. Nel disturbo schizotipico di personalità si verificano inoltre pensiero ed eloquio strani, nonché convinzioni strane e pensiero magico, come credere nella telepatia.


Il cluster B è caratterizzato da comportamenti drammatici, emotivi, o stravaganti. Esso comprende i seguenti disturbi di personalità con le loro caratteristiche distintive:

  • Antisociale: irresponsabilità sociale, disprezzo per gli altri, inganno e manipolazione degli altri per guadagno personale. Tende a manifestarsi fin dall’età di 15 anni e i cui sintomi includono un disprezzo per le regole e le norme sociali (compiendo anche atti passibili di arresto), inosservanza e violazione dei diritti altrui e una mancanza di rimorso per le altre persone. In coloro che soffrono di questo disturbo sono riscontrabili anche ricorrenti impulsività, disonestà, irresponsabilità, irritabilità e aggressività.

  • Borderline: vacuità interiore, relazioni instabili e disregolazione emozionale. Caratterizzato da instabilità nelle relazioni interpersonali, nelle emozioni (marcata reattività all’umore), nell’immagine di sé e da comportamenti impulsivi. Queste persone hanno sentimenti cronici di vuoto e attuano sforzi disperati per evitare di essere abbandonati. Inoltre, nel disturbo borderline ci sono ricorrenti comportamenti, gesti o minacce di suicidio, oppure gesti automutilanti. Si possono verificare anche transitorie ideazioni paranoidi e sintomi dissociativi.

  • Istrionico: ricerca di attenzioni ed emotività eccessiva. Caratterizzato da emotività eccessiva (mutevole e superficiale, teatrale e tendente all’esagerazione) e ricerca di attenzione che spesso porta a comportamenti socialmente inappropriati, come comportamenti sessualmente provocanti. Queste persone utilizzano l’aspetto fisico per attirare l’attenzione su di sé, il loro eloquio è impressionistico, sono molto suggestionabili e tendono a considerare le relazioni più strette di quanto non siano nella realtà.

  • Narcisistico: grandiosità di sé, necessità di adulazione, e mancanza di empatia. È associato a egocentrismo, immagine di sé esagerata e mancanza di empatia per gli altri. I narcisisti sono assorbiti da fantasie di successo, potere e fascino e pensano di essere unici e speciali; richiedono eccessiva ammirazione, ritenendo che spetta loro di diritto; hanno atteggiamenti presuntuosi e arroganti. Provano invidia per gli altri o credono che gli altri provino invidia per loro; sfruttano le relazioni interpersonali per trarne vantaggio.


Il cluster C è caratterizzato da comportamenti ansiosi o paurosi. Esso comprende i seguenti disturbi di personalità con le loro caratteristiche distintive:

  • Evitante: evitamento del contatto interpersonale dovuto a rifiuto di sensibilità. Un modello di inibizione sociale ed evitamento alimentato da timori di inadeguatezza e critiche da parte degli altri. Queste persone evitano ogni tipo di relazione, intima, lavorativa o sociale, per la paura di essere criticate, giudicate, umiliate o rifiutate e provano un continuo senso di inferiorità rispetto agli altri. Non assumono rischi e non si impegnano in nuove attività per evitare imbarazzo o disapprovazione.

  • Dipendente: arrendevolezza e necessità di essere accudito. Implica comportamento sottomesso e dipendente e paura di rimanere da soli associata ad un eccessivo bisogno di ricevere cure e accudimento. Coloro che soffrono di disturbo dipendente di personalità hanno difficoltà a prendere decisioni e/o svolgere attività in autonomia, in quanto necessitano di approvazione da parte degli altri e che siano altre persone a prendersi la responsabilità dei diversi ambiti della loro vita. Non esprimono disaccordo verso gli altri per non perdere accudimento e supporto.

  • Ossessivo-compulsivo: perfezionismo, rigidità ed ostinazione. Caratterizzato da una preoccupazione per l’ordine, il perfezionismo e il controllo, sia mentale che interpersonale. L’eccessiva attenzione ai dettagli, all’organizzazione e alle regole porta queste persone a perdere il senso dell’attività che stanno svolgendo, mostrando un perfezionismo che impedisce di portare a termine i compiti. Sono eccessivamente dediti al lavoro, scrupolosi e intransigenti, lasciando poco spazio alle relazioni interpersonali. Chi soffre di disturbo ossessivo-compulsivo di personalità non delega attività ad altri e non lavora in team, è rigido e testardo, avaro nella sua modalità di spesa e incapace di gettare oggetti privi di valore. Questo disturbo di personalità, sebbene abbia un nome simile, non è lo stesso del disturbo ossessivo-compulsivo (DOC). 

I disturbi che spesso coesistono con i disturbi di personalità sono il disturbo depressivo, il disturbo di ansia e di attacco di panico, disturbi correlati a sostanze, disturbi da sintomi somatici e disturbi alimentari.

 

Risulta evidente la necessità di un intervento psicoterapeutico ad hoc, che tenga conto della comorbilità con altri disturbi mentali, del contesto sociale e delle caratteristiche uniche di ogni persona.  

tipologie

In che modo posso aiutarti? 

Lo psicologo è la figura professionale che si occupa sia di diagnosi sia di psicoterapia e supporto/riabilitazione psicologica in presenza di disturbi di personalità. 

 

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) si basa sull’idea che i nostri pensieri, emozioni e comportamenti sono profondamente interconnessi. Questo metodo terapeutico, validato e testato scientificamente, è particolarmente efficace nel trattamento dei disturbi di personalità. Questi disturbi sono caratterizzati da modelli di pensiero e di comportamento radicati che portano ad estremo disagio e difficoltà nel funzionamento. La CBT affronta questi modelli identificando e sfidando le convinzioni e le interpretazioni fondamentali che gli individui hanno su se stessi e sul mondo che li circonda. 

L’obiettivo generale del trattamento del disturbo di personalità include quanto segue:

  1. Ridurre il disagio soggettivo e sintomi come ansia e depressione;

  2. Aiutare le persone a comprendere la natura e le caratteristiche dei loro problemi;

  3. Modificare i comportamenti disadattivi e socialmente indesiderabili, inclusi incoscienza, isolamento sociale, mancanza di assertività e scoppi d’ira;

  4. Modificare i tratti problematici della personalità come dipendenza, sfiducia, arroganza e manipolatività.

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Il percorso di psicoterapia sarà caratterizzato da: 

  • Una accurata diagnosi psicologica differenziale: il processo terapeutico inizia con una valutazione psicologica e comportamentale approfondita, al fine di comprendere il disturbo di personalità specifico del paziente e gli eventuali disturbi correlati ad esso, inclusi modelli comportamentali problematici e processi di pensiero sottostanti;

  • Costruzione di una relazione terapeutica: stabilire una relazione forte e di fiducia tra il terapeuta e il paziente è fondamentale per un ambiente di trattamento sicuro, collaborativo ed efficace;

  • Ristrutturazione cognitiva conseguente ad una profonda indagine dell’alterazione di modelli di pensiero e comportamento radicati, al fine di aiutare il paziente a riconoscere e sfidare i pensieri disfunzionali caratteristici del disturbo diagnosticato, che spesso portano a comportamenti e risposte emotive disadattive. Il primo passo terapeutico prevede, per l'appunto, l’identificazione di modelli specifici di pensiero distorto. Le persone con disturbi di personalità in genere sperimentano pensieri persistenti, negativi e inflessibili. Questi modelli di pensiero sono strettamente legati alle convinzioni fondamentali: percezioni fondamentali su se stessi, sugli altri e sul mondo. Nei casi di disturbi della personalità, queste convinzioni fondamentali possono essere distorte, portando a interpretazioni distorte degli eventi e delle interazioni;

  • Interventi comportamentali. Verranno affrontati i problemi sopra esposti sfidando le convinzioni disfunzionali e guidando il paziente a testare e rivalutare le proprie percezioni, incoraggiandolo ad adottare punti di vista più equilibrati e realistici. Questo processo include esperimenti comportamentali e attività di sviluppo delle competenze, progettate per testare la validità di determinate convinzioni e ipotesi, contribuendo allo stesso tempo a sviluppare competenze essenziali per la gestione delle emozioni e il miglioramento delle relazioni interpersonali. L'obiettivo è fornire al paziente strumenti pratici per la regolazione emotiva, la gestione dello stress e una comunicazione efficace;

  • Psicoeducazione e formazione delle competenze: insegnare e praticare competenze specifiche come la regolazione emotiva, la tolleranza al disagio e alla sofferenza, e la comunicazione efficace all'interno delle abilità di efficacia interpersonale, sono componenti chiave del trattamento;

  • Compiti a casa e pratica: i compiti pratici al di fuori delle sessioni terapeutiche, come tenere diari di pensiero o praticare tecniche di rilassamento, sono parte integrante della terapia cognitivo-comportamentale;

  • Affrontare problemi concomitanti: si affrontano anche condizioni concomitanti come ansia o depressione, fornendo un approccio completo alla salute mentale;

  • Monitoraggio dei progressi e aggiustamento del trattamento: la terapia comprende il monitoraggio continuo dei progressi e gli aggiustamenti del piano di trattamento secondo necessità;

  • Gestione a lungo termine: l’attenzione si sposta sul mantenimento dei risultati ottenuti, sulla prevenzione delle ricadute e sulla gestione dei sintomi a lungo termine, compreso lo sviluppo di un piano di benessere personale o controlli periodici. 

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